martedì 30 novembre 2010

Cattive abitudini

Molte sono state le cause promotrici di un innegabile progresso sociale. Un progresso forse un po' troppo veloce e che spesso ci ha lasciati e ci lascia metaforicamente indietro, ma che rimane innegabile. Questa è l'era in cui di giorno in giorno vengono plasmate nuove tecnologie, nuove teorie e fasi contribuiscono ad arricchire l'amplissima enciclopedia delle conoscenze umane, l'era della comunicazione semplice guidata dai "Click" dei mouse di tutto il mondo, e l'era in cui i valori di una volta, che di una volta non dovrebbero essere, vengono sostituiti dalla freddezza e dall'indifferenza dei comportamenti dell'essere umano. E' vero, è proprio questa una fase storica che a distanza di tempo verrà ricordata anche per l'apice della decadenza dei valori dell'uomo. Non siamo obbligati a riportare gli esempi che già i mass media ci propinano quotidianamente, il tutto è semplicemente riscontrabile nella nostra quotidianità, nel mondo della scuola, dell'università, nel contesto lavorativo, nelle strade e nei luoghi di svago. Ma questa è si l'era della decadenza dei valori, ma anche l'era in cui il fattore indifferenza contribuisce a non arginare problemi che diventano barriere invalicabili, e che invece solamente con la denuncia potrebbero essere se non eliminati limitati. Nessuno, e dico nessuno, che abbia una coscienza sociale ed un minimo di senso civico non può non condannare quello che avviene costantemente nei luoghi di ritrovo delle nostre città, di Lentini e Carlentini, nessuno può girarsi dall'altra parte quando si assiste a sceneggiate squallide che colpiscono moralmente al cuore i nostri centri, diffondendo un'immagine contorta di quello che vuol dire essere lentinese o carlentinese. Generazione Italia condanna ogni tipo di violenza, morale e fisica, ed invita i cittadini tutti e le rispettive amministrazioni a prendere coscienza degli squallidi spettacoli che ormai sono diventati abitudinali componenti della movida carlentinese e lentinese. Non limitiamoci a lamentarci di non trovare nulla nei nostri centri, cerchiamo di migliorare e migliorarci per il bene di tutti.

Dario Risuglia

L'eredità di Monicelli

Lunedi 29 Novembre 2010 si è tolto la vita gettandosi da un balcone dell'ospedale S.Giovanni di Roma Mario Monicelli, regista, sceneggiatore e non solo. Inutile ripercorrere successo dopo successo l'immensa carriera di un uomo che ha esportato un'immagine eccellente dell'Italia dello spettacolo e della cultura. L'eredità in questione non è infatti, "Solo" quella delle meravigliose produzioni di Monicelli, ma del suo giudizio nei confronti della società moderna (l'intervista in cui vengono riassunte le sue considerazioni è quella girata per "Raiperunanotte"), su una dittatura che ha soffocato la Nazione, vissuta in prima persona da uomo, e poi da artista, termine che di per se ci riporta alla concezione ideale della massima forma di libertà, quella intellettuale. Ma soprattutto è doveroso sottolineare il suo punto di vista sull'Italia contemporanea: sulla necessità di una rivoluzione culturale, impossibile purtroppo visto le limitazioni che gli artisti ed i creativi del nostro Paese si auto-impongono, sulle nuove vergognose generazioni descritte appunto "Corrotte e malate", e sulla sua personalissima concezione di "Speranza", trappola creata dai padroni per quietare i movimenti delle masse in attesa di qualcosa che effettivamente non avverrà. Infine, il grido disperato ad invocare quella rivoluzione che l'Italia non ha mai avuto, a differenza delle altre nazioni occidentali, che seppur dolorosa, è necessaria per riscattare il nostro Paese, altrimenti "Vada alla malora". Salutiamo e ringraziamo quindi, innumerevoli volte, un artista, un intellettuale ma in fondo un uomo che fino alla fine, nel suo ultimo gesto, ha deciso di essere un uomo libero.

Dario Risuglia

domenica 28 novembre 2010

Inaugurazione parte II


Ecco alcuni momenti dell'inaugurazione del circolo Generazione Italia Lentini, ed in particolare del discorso dell'On Fabio Granata, il quale ha affrontato la questione della difficoltà di creare dal nulla una nuova forza politica soprattutto in questo contesto socio-politico, ma che ha sottolineato le qualità e la voglia di fare bene di coloro che hanno aderito a Generazione Italia ed in generale al partito Futuro e Libertà, cittadini che non hanno metaforicamente deposto le armi, e concretamente deposto ideali legati ai valori e alla voglia di cambiare per il bene di tutti, ma soprattutto delle nuove generazioni. E' appunto questo uno dei punti di forza del circolo, i giovani e le nuove generazioni. Non dimenticare il passato quindi, ma rimediare agli errori di una coalizione creata per cercare il numero massimo di consensi, e che si è smarrita nelle idee divergenti ed in qualche caso contrastanti. Iniziamo voltando pagina, condividendo i valori comuni, consegnando la politica ai cittadini e con l'augurio dell'On. Granata.

Dario Risuglia

                                



sabato 27 novembre 2010

Inaugurato il Circolo territoriale di Futuro e Libertà per l'Italia e Generazione Italia

Venerdi 26 Novembre è stato ufficialmente inaugurato il Circolo di Lentini e Carlentini di Futuro e Libertà per l'Italia e Generazione Italia, in via Donizetti numero 7 Lentini, con la straordinaria presenza dell'On. Fabio Granata. Il fermento e la voglia di novità, riscontrabili a livello nazionale, si sono concretizzati nella nascita di questi circoli, definibili come "Aggregatori sociali e laboratori di idee". E' infatti la voglia di intraprendere un nuovo cammino politico e sociale, distaccandosi dagli schemi che si sono avvicendati in questi ultimi anni di governo, che ha spinto i cittadini italiani ad affacciarsi a questa nuova scommessa proposta dall'On. Gianfranco Fini e che ha visto il fiorire di migliaia e migliaia di consensi in tutto il Paese. Anche a Lentini quindi, non poteva mancare questo "Aggregatore e laboratorio di idee" accompagnato da un grandissimo entusiasmo, dai centinaia di progetti, ma soprattutto dalla voglia concreta di contribuire alla rinascita della propria Città. E' proprio questa infatti, la scommessa degli iscritti al circolo, valorizzare la propria città e poter fornire uno stabile "Alloggio" ai quei valori sociali a cui si è sostituito il disgusto per la politica ed il suo degrado. La politica insomma, si trasforma, o per meglio dire, ritorna alle origini, diventando lo strumento del cittadino in aiuto del cittadino stesso.
("Amministrazione della città per il bene di tutti" Aristotele)

Dario Risuglia