venerdì 8 aprile 2011

Dadaismo politico

La paura annichilisce la capacità di intendere e di valutare ed inibisce le coscienze, allora ci si rivolge al passato e si chiede aiuto prendendo in prestito qualcosa che già è stato, e magari è andato bene. Le ideologie tradizionali spesso vengono tirate in ballo come fossero infallibili, il futuro infatti, come è noto, per i più è sinonimo di incertezza. Stiamo parlando di politica, ed entrano in gioco interessi maggiori, ci vuole cautela, le scelte devono essere ponderate.
E cosi, emergono comportamenti non contestuali che vengono accettati tacitamente e senza obiezioni proprio perchè compiuti in virtù del buon nome delle tradizioni. Non abbiamo bisogno di questo, grazie. Siamo i pionieri della Terza (seconda) Repubblica, qualora si sbaglierà qualcosa, allora lo spiegheremo ai figli, affinchè non commettano gli stessi errori. Sbagliando si impara. Etichette, ce ne sono già troppe.

Dario Risuglia

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1 commento:

  1. Visto il rifiuto delle etichette, si può anche fare a meno dei simboli partitici, andava anche bene una lista civica.
    Inoltre questa ritrovata unità è successiva ad un ballottaggio, dove l'unico scopo è abbattere il nemico con i dovuti paragoni l'ultima volta che USA e URSS hanno combattuto una guerra da alleati è stata la seconda guerra mondiale ed il nemico era il nazismo....... Con un bottino elettorale di neanche 300 voti forse sarebbe stato più dignitoso lasciare libertà di coscienza invece di tentare di salire sul carro del vincitore. Democrazia vuol dire anche ammettere la sconfitta e ricostruire. Questa non è generazione futuro, ma ritorno al passato e voglia di esserci a tutti i costi.

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