
Il 30 Ottobre 2010 al teatro Politeama di Palermo è andato in scena uno "Spettacolo" ai limiti della tragicomicità:
la presentazione del nuovo partito "Forza del Sud". Approfittando della lite Berlusconi-Fini c'è già chi ambisce alla possibilità di sedere alla "Destra del padre", o per meglio dire a farsi notare dall'attuale Presidente del Consiglio. Gianfranco Miccichè ha cosi preso spunto dalla Lega Nord per costituire questo nuovo partito e da un'idea maturata durante un Consiglio dei Ministri, nel corso del quale galeotta fu una disputa tra la Lega e Miccichè in persona, in cui Silvio Berlusconi favorì i leghisti, giustificando la scelta dicendo di assecondare un vero partito, non un singolo soggetto. Ecco, si potrebbe pensare, adesso anche il Sud d'Italia ha la propria Lega, potrà cosi ottenere quel riscatto socio-economico e culturale che aspetta da quel lontano 1861. Da meridionale mi dichiaro stanco delle false rivoluzioni e di quelle branche della politica nostrana che cercano di riunire le regioni del sud sotto un'unica bandiera provando a racimolare consensi che ormai i cittadini italiani non sono più disposti a mutare in merce di scambio fine a se stessa. Bisogna voltare pagina ed iniziare dal basso una rivoluzione culturale e sociale che miri ad affermare sul territorio una presa di coscienza di diritti e doveri che potrà riscattare agli occhi della Nazione le regioni dei terroni e delle mafie; sono finiti i tempi di Giuliano e Pisciotta, l'attuale contesto ci obbliga a combattere non per l'indipendenza ma per una fortificazione a livello territoriale che possa valorizzare realmente tutte le risorse di cui dispone il Meridione e che fanno invidia al resto d'Europa e per l'affermazione dei nostri diritti.
Dario Risuglia
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