venerdì 25 marzo 2011

Chissà se a qualcuno importa..

Chissà quando diremo basta. Basta con questa politica, basta con queste parole, che prendono per i fondelli tutti noi. Si parla di legalità, di lotta alle mafie, e poi? Per quanto tempo ancora noi siciliani dovremmo sopportare i soliti clichè? Per quanto tempo ancora dovremmo subire gli epiteti offensivi quando andiamo all’estero? A questo punto penso che tutto sia giustificato. Sì perché nominare Ministro della Repubblica Saverio Romano è un atto del tutto improprio.

E’ vero che il P.M ha chiesto l’archiviazione del caso (tra l’altro il G.I.P si deve ancora pronunciare in merito) ma è possibile che noi siciliani siamo destinati sempre alla solita sorte? Quella di dover giustificare che noi non siamo come loro, noi non siamo uguali. Però poi ci chiedono: ma li votate! E poi giù, le lunghe discussioni. Ai tempi di Azione Giovani ci fu una sonora contestazione a livello regionale, perché l’allora AN, all’Ars, diede la fiducia a Totò Cuffaro (all’epoca condannato in primo grado), giustificando il tutto dicendo che non era una condanna definitiva. E’ vero. Non siamo giustizialisti. Ma avremmo o no, il diritto di incazzarci, quando ci chiamano mafiosi? Abbiamo il diritto di dire che non siamo come loro? Con quale fiducia andiamo avanti nelle nostra politiche, se poi la politica, la classe dirigente, che dovrebbe istruirci, proteggerci acconsente a queste cose? Le manifestazioni, le parole, non bastano. Contano i fatti. Se questo è il Governo del fare, se questo è il Governo che pensa al mezzogiorno, pensi anche a noi siciliani, cittadini, che ogni giorno lottano contro i soliti clichè . Non pensi solo a dare una poltrona ad un signore, che gli mantiene in atto un esecutivo. Ci siamo anche noi, che non sappiamo più giustificare ai cittadini meridionali, l’assenza di uno Stato, che latita. Poi non pretendete però, che le lotte alle mafie partano dal basso, perché non ci crede più nessuno.

Nicola della Volpe

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