martedì 15 marzo 2011

Nuclear politics

Il disastro nipponico ha messo in evidenza i problemi che possono scaturire dall'utilizzo dell'energia nucleare. La ventata di insicurezza e di polemiche ha invaso anche le sedi istituzionali europee, che ad oggi si interrogano sui vantaggi e gli svantaggi che accompagnano la questione del nucleare.


In Germania ad esempio, la Merkel, ha già chiesto riflessioni in merito al problema, ed ha specificato che la campagna e le operazioni che porteranno all'utilizzo di energie rinnovabili vanno accelerate. Neanche la Svizzera fa finta di nulla, e Leuthard, ministro dell'Ambiente, annuncia il blocco delle concessioni per le nuove centrali. La Polonia, caso più simile a noi in quanto vorrebbe intraprendere l'avventura del nucleare, non esclude che gli ultimi avvenimenti potrebbero influenzare il dibattito. E noi? Il nostro ministro dell'Ambiente è Stefania Prestigiacomo, originaria di una terra dalle mille potenzialità ma in cui di energie rinnovabili si è iniziato a parlare in tempi relativamente recenti, invita tutti a stare calmi; ma stare calmi in Italia, c'è solo da rimetterci, e non vorrei che ci si stia in fondo abituando, a ricercare i colpevoli dei disastri nostrani solo dopo l'effettivo realizzarsi di questi ultimi (come fu per la casa dello studente a L'Aquila, o come per la tragedia di Messina). Prevenire in fondo, si sa, è meglio che curare, e di speculatori nel nostro Paese, ne abbiamo da esportare.

Dario Risuglia

Condividi su Facebook, Twitter o Google Buzz:
Condividi su Facebook Condividi su Twitter Pubblica su Google Buzz

Nessun commento:

Posta un commento