venerdì 24 giugno 2011

Terzopolismo

"Terzo Polo" è una sigla; sigla che ha bisogno di contenuti validi e concreti su cui fondarsi e con cui aprire alla Terza Repubblica, dando una svolta a ciò che è stato fino ad oggi. 
Guardare ad un'ampia coalizione dalla prospettiva dell'UDC, a mio avviso, può costituire un'opportunità molto importante ed un momento di coesione necessario per offrire un'alternativa valida ad un bipolarismo di facciata che ha "sottratto" altro tempo al nostro Paese che attende ancora di imboccare quel canale di sviluppo e crescita economica. 

domenica 19 giugno 2011

Si scelga, adesso!

Io, militante superattivo del Circolo Generazione Futuro Lentini e Carlentini, ho sempre creduto in quei valori su cui si fonda Futuro e Libertà e su cui Futuro e Libertà si è contraddistinto.
Inoltre, ho ed abbiamo intrapreso e continueremo ad intraprendere attività e manifestazioni, affinchè, in questo così instabile contesto politico, si rispettino i valori enunciati nella Costituzione italiana.

mercoledì 15 giugno 2011

Questo d'altronde, è

Cosa rimane di questa campagna elettorale? 
Bisogna necessariamente specificare che intanto resta una soddisfazione enorme, nel pensare, che nel nostro piccolo, abbiamo contribuito a sconfiggere in campo politico l'armata presuntuosa che era stata costituita appositamente per governare questa Città, non per amministrarla. D'altro canto, nulla da rimpiangere riguardo al primo turno: è vero, delle scelte sono state dettate da un caso (spesso, condizionato non in maniera del tutto celestiale, ma umana e personalistica) che si è rivelato incisivo nei risultati, ma abbiamo affermato quel principio di rinnovamento concreto e sincero, non di facciata o strumentalizzato.

martedì 14 giugno 2011

Fine della campagna elettorale


Lunedì 13 Giugno, possiamo mettere (almeno per adesso) la parola fine a questa "interminabile" campagna elettorale per le elezioni amministrative della Città di Lentini. Infatti, per 6711 voti a 6406 (dati Comune di Lentini) viene confermato il sindaco uscente Alfio Mangiameli, appoggiato da Fli, Pd, Mpa, lista "con Alfio Sindaco", Udc, Federazione della sinistra e Popolari per Lentini, a discapito di Nello Neri, esponente di Rinascita Leontina e sostenuto da Pdl, Pid, Forza del sud e Forza Lentini. 

giovedì 9 giugno 2011

Scelte

Futuro e Libertà, in merito alle amministrative a Lentini, fece una scelta coraggiosa, dell'ultimo minuto, ma mirata al cambiamento ed al rinnovamento della classe politica. Ho dato cuore ed anima a quella battaglia, perchè ho fortemente creduto nel progetto Fli. Naturalmente, la scelta toccò agli elettori lentinesi, che si sono espressi inequivocabilmente, a favore del Sindaco uscente Alfio Mangiameli, ed a favore del candidato del centrodestra Nello Neri.

giovedì 19 maggio 2011

Novità, più futuro, più libertà.

Cosi, Futuro e Libertà Lentini, lancia la candidatura di un giovane di Generazione Futuro per concorrere alla carica di Sindaco della Città di Lentini. La lista dei candidati è composta per lo più da gente estrapolata dal contesto della società civile, stanca della politica nostrana che non ha saputo assicurare quel minimo indispensabile per poter dissociare l'idea di futuro dall'idea di nulla. 

martedì 12 aprile 2011

Prima convention nazionale Generazione Futuro

Con la Convention di Bari del 9 – 10 Aprile è iniziata ufficialmente l’avventura di Generazione Futuro. Questo è stato il primo incontro del nostro movimento giovanile, a livello nazionale e la presenza del circolo di Lentini e Carlentini non poteva mancare. Undici ragazzi di entrambe le cittadine, hanno voluto con la loro presenza manifestare chiaramente quanto di buono si sta riproducendo sul tutto il territorio con le politiche di Generazione Futuro.

venerdì 8 aprile 2011

Dadaismo politico

La paura annichilisce la capacità di intendere e di valutare ed inibisce le coscienze, allora ci si rivolge al passato e si chiede aiuto prendendo in prestito qualcosa che già è stato, e magari è andato bene. Le ideologie tradizionali spesso vengono tirate in ballo come fossero infallibili, il futuro infatti, come è noto, per i più è sinonimo di incertezza. Stiamo parlando di politica, ed entrano in gioco interessi maggiori, ci vuole cautela, le scelte devono essere ponderate.

domenica 3 aprile 2011

Battaglie di tutti

Vergognose. Non trovo aggettivo più consono per qualificare le minacce rivolte all'on. Fabio Granata, vice presidente della commissione parlamentare antimafia. In un clima aspro, politicamente e culturalmente, quale quello degli ultimi decenni della storia del nostro Paese, con estrema indignazione e con assoluta fermezza ci schieriamo con l'onorevole Granata, vittima di minacce appunto, rivolte dalla parte in cancrena della nostra società.

lunedì 28 marzo 2011

Italia masochista

Al termine dell'udienza del processo "Mediatrade", Berlusconi saluta i supporters. Udienza rinviata al 4 Aprile. Per Daniela Santanchè il Premier risponde con la forza che solo Lui può avere di fronteggiare i giudici, presentandosi all'udienza, appunto. 


venerdì 25 marzo 2011

Chissà se a qualcuno importa..

Chissà quando diremo basta. Basta con questa politica, basta con queste parole, che prendono per i fondelli tutti noi. Si parla di legalità, di lotta alle mafie, e poi? Per quanto tempo ancora noi siciliani dovremmo sopportare i soliti clichè? Per quanto tempo ancora dovremmo subire gli epiteti offensivi quando andiamo all’estero? A questo punto penso che tutto sia giustificato. Sì perché nominare Ministro della Repubblica Saverio Romano è un atto del tutto improprio.

mercoledì 23 marzo 2011

Al via la Consulta Giovanile di Lentini!

Dario Risuglia è il presidente della consulta giovanile della città di Lentini. L’elezione di Dario, componente del circolo territoriale Generazione Futuro Lentini e Carlentini, è frutto della volontà partitica giovanile, associazionistica e scolastica. La bontà, l’intelligenza e la capacità organizzativa sono tutte doti che gli appartenenti della Consulta giovanile gli hanno riconosciuto.

lunedì 21 marzo 2011

Più comprensione viene chiesta agli abitanti di Lampedusa, isola assediata dagli sbarchi di chi fugge dalla guerra. Ieri sera altri tre barconi, nell'isola ormai sono quasi 4000 gli immigrati. La situazione è al collasso. E mentre il leader della Lega Nord ha lasciato intendere che sarebbe stato meglio patteggiare con l'assassino Gheddafi, cresce la sfiducia nelle istituzioni da parte degli "italiani di Lampedusa". 





Fronte italico

Quegli uomini del Governo cosi combattivi contro coloro che internamente alla loro coalizione dissentivano non molti mesi fa riguardo alle decisioni, cosi accaniti e pronti a tutto contro l'opposizione, si scoprono adesso balbettanti e perplessi. E' scomparsa quella sicurezza che il ministro Frattini manifestava con gli occhi al momento di leggere le carte del megaflop "Casa di Montecarlo"; stessa cosa per il guerriero La Russa, che in un'intervista su Raitre sembra essersi trasformato nell'uomo più moderato e cauto del secolo. 

domenica 20 marzo 2011

Odissea all'alba

Obama: oggi ho autorizzato le forze armate a muoversi in Libia per supportare la popolazione libica, siamo parte di una coalizione più ampia, agiamo per gli interessi del mondo. 
Gli Stati Uniti non sono soli, sono affiancati da Francia, Uk, Italia e Canada. L'obiettivo delle operazioni è quello della distruzione delle installazioni della contraerea libica.

giovedì 17 marzo 2011

Azione Futurista, ciò che rimane, ciò che è necessario

Quest'oggi, al tempio di Apollo a Siracusa, è andata in scena la prima manifestazione di Generazione Futuro provincia di Siracusa. Si ricorda cosi al contesto territoriale che il 17/03/2011 diventa più che mai un dovere festeggiare il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, ci si confronta con la gente. 



mercoledì 16 marzo 2011

Uomini e uomini


Lasciamo da parte, per un momento, il dibattito sul nucleare, ci sono delle priorità assolute. Una fra queste è l'obbligatorietà di ricordare che ad oggi ci sono uomini che si ostinano con orgoglio ed estremo coraggio a combattere contro un demone che non si vede, un demone per questo motivo più insidioso, quello della contaminazione da radiazioni ed i suoi relativi e gravissimi danni.

martedì 15 marzo 2011

Ilfuturista.it!

Chiuse tra i malumori generali FareFuturo Web Magazine, "a presto" scrissi nell'articolo in cui salutavo con malinconia una delle già poche voci obiettive, nel coro della falsità e della strumentalizzazione, del giornalismo del nostro Paese.

Nuclear politics

Il disastro nipponico ha messo in evidenza i problemi che possono scaturire dall'utilizzo dell'energia nucleare. La ventata di insicurezza e di polemiche ha invaso anche le sedi istituzionali europee, che ad oggi si interrogano sui vantaggi e gli svantaggi che accompagnano la questione del nucleare.

domenica 13 marzo 2011

Nasce Futuro e Libertà in Sicilia

12/03/2011, data che resterà nella storia della politica siciliana: nasce ufficialmente Futuro e Libertà in Sicilia, e nasce proprio in quella che fu la patria per eccellenza della Magna Grecia, Siracusa. Piuttosto che riportare testualmente i discorsi degli intervenuti, mi va più che altro di descrivere l'ambiente in cui si è svolta la manifestazione, ciò che ha caratterizzato ed ha accompagnato i discorsi degli esponenti di Fli,

mercoledì 9 marzo 2011

Candidatura di Nicola Della Volpe al Consiglio Comunale!

I Giovani devono riprendersi la Città, è un obbligo morale, civico. Con questa frase forte, si richiama il malumore di tutti e la voglia di esternare con un grido deciso quella voglia di mettersi in gioco e di prendere in mano le redini del sistema. Generazione Futuro, il partito giovanile di FLI, a pochi mesi dalla sua nascita, propone per le elezioni amministrative di Lentini, un nome nuovo: Nicola della Volpe.

mercoledì 2 marzo 2011

Chiude Farefuturo Web Magazine ma si apre una nuova fase!

Chiude i battenti Farefuturo Web Magazine per insufficienza di risorse a sua disposizione. Si continuerà con le attività classiche della fondazione come seminari, pubblicazioni o corsi di formazione, ma purtroppo (e gridiamolo a gran voce questo purtroppo) l'attività giornalistica  non potrà più andare avanti.

Perchè sceglierci?

Perchè un ragazzo dovrebbe scegliere di iscriversi al movimento giovanile Generazione Futuro? Domanda banale, ma visto il riproporsi di partitucoli e "gruppi strumentalizzati" al fine di compiacere l'onorevole di turno, doverosa; ma soprattutto, domanda che pretende di richiamare una risposta valida:




lunedì 28 febbraio 2011

Politica e politica

La parola politica ha un'origine etimologica greca, essa deriva dal termine polis che significa città, anche se molto prima indicava la classe popolare costituente della società ateniese. Politica dunque fa pensare ad una pluralità di soggetti, messi in compartecipazione per formare qualcosa di unitario e statico, qualcosa che sia operativo solo tramite il lavoro di tutti coloro che ne fanno parte.

Negli ultimi anni ho notato però che la politica non è più qualcosa di democratico, ma soltanto un ente che viene affidato nelle mani di pochi che l'amministrano in modo molto oligarchico e pretenzioso. 





domenica 27 febbraio 2011

Ricordi premonitori

Ecco un articolo tratto dal mio blog personale, risalente al Settembre del 2010 e che secondo me, assume una valenza particolare in questo periodo cosi diplomaticamente travagliato e confuso per il nostro Paese:


""La Lia (Lybian Investment Authority) ha rastrellato sul mercato un ulteriore 0,5% del capitale portando la propria quota al 2,59% dal 2,075% comunicato ai primi di agosto;


I libici sembrano averci preso gusto a comprare azioni Unicredit."

In base al trattato di Bengasi, stipulato per incentivare un rapporto bilaterale "Speciale", l'Italia pagherà 5 miliardi di dollari alla libia per l'occupazione militare, e la Libia, oltre ad arginare il fenomeno dell'immigrazione clandestina nel nostro territorio, promuoverà l'investimento economico in Italia.

Vale la pena, in nome degli affari, chiudere un occhio sulle controverse strane pretese della "Guida della rivoluzione" Gheddafi?
Il 15 settembre una motovedetta libica ha attaccato un peschereccio italiano (alla faccia delle maxitende del leader libico e della "Conversione" delle hostess, anche qui, meglio lasciar perdere), e di tutta risposta, i nostri politici, che tengono a cuore le sorti dei propri elettori e concittadini, ma quasi sempre soprattutto elettori, hanno risposto che l'attacco è stato un gesto grave, ma il rapporto tra i due paesi sarebbe rimasto ottimo.
Non voglio fare polemica, non voglio criticare nessuno.
Dirò solo che sono vicino agli uomini dell'Ariete, il peschereccio attaccato, ma sono anche vicino alle famiglie delle ragazze che dopo l'ultima visita di Gheddafi si sono convertite, sperando che adesso abbiano trovato la pace dello spirito."


Già lì, gli oppositori (fantasma) del Governo, avrebbero dovuto, a mio avviso, preoccuparsi e cominciare a riflettere sul fatto che un capo di Stato non si facesse scrupoli riguardo al "sacrificare" una presa di posizione in favore dei suoi cittadini per degli interessi di carattere economico. 

Dario Risuglia

giovedì 24 febbraio 2011

La festa di chi?

Il 17 marzo la nostra desiderata Repubblica compie 150 anni. Si è detto di tutto e di più. Tra i leghisti dal membro duro (così almeno dicono loro..) si insinua e nemmeno poco, un lato menefreghismo,se non disgusto; (dimenticando excursus e i motivi che hanno portato all’unione). Tra i membri del Pdl invece un grande entusiasmo per una festa che purtroppo non sembra neanche tale. Perché tutti, o almeno la stragrande maggioranza degli italiani, non capiscono cosa festeggiare. La questione che mi fa riflettere maggiormente è l’ostinazione nei dibattiti per l’organizzazione di una celebrazione che purtroppo vede lontani tanti. Diciamolo chiaramente non siamo patrioti. Se lo fossimo stati non permetteremo molte cose. Innanzitutto non acconsentiremmo ad un partito incostituzionale come la Lega. Ma c’è di più: viviamo nell’odio. L' unica cosa che unisce è l’avversione, tutti contro tutti. Ne la crisi economico-mondiale, ne le catastrofi, ne i fatti nel Nord Africa, (solo per citare gli ultimi avvenimenti) hanno cambiato qualcosa nei nostri spiriti. Tutto uguale. I giornali considerati sezioni di partito, i magistrati che perseguitano chicchessia, manifestazioni pro o contro, i toni sempre e comunque alti per qualsiasi tipo di dibattito. Però si vorrebbe fermare tutto per un giorno, il 17 Marzo 2011. Dovremmo fermare tutto per sempre. Non fraintendetemi. Inizi la politica a dare l’esempio. Berlusconi si deve dimettere? Lo si dice a gran voce ma senza usare i toni dipietristi..senza paragonarlo al rais di Libia. Si deve risolvere la questione libica con l’intervento anche degli organismi internazionali? Lo si fa, senza sostenere di chi sono le responsabilità, siamo uniti, diamo un segnale forte al mondo. Se non siamo patrioti è perché la politica divide, non possiamo pretendere di esserlo tutto in una volta. Iniziamo adesso. Questo è il momento giusto per ricominciare. Facciamo capire che siamo un unico popolo, un popolo fiero che cerca di risolvere i propri difetti ma insieme nelle diseguaglianze di pensiero; come fecero i padri costituenti, ma loro, ricordo, venivano da una tragedia, che era la guerra. Non aspettiamo la sciagura. Solo così rispetteremmo l’onore dei nostri antenati che tanto hanno sofferto per unire la nostra penisola.

Nicola Della Volpe

martedì 22 febbraio 2011

Manifestazione al Secolo d'Italia

Da giorni va avanti l'operazione "desecolarizzazione", ovvero in termini più chiari si sta cercando di sopprimere lo spirito finiano al giornale storico "Il Secolo d'Italia". Prima con la sostituzione di Enzo Raisi con un consiglio di amministrazione composto in gran parte da ex esponenti di An, ad oggi fedelissimi del Pdl, e quindi con la cacciata della direttrice Flavia Perina. Di conseguenza, oggi pomeriggio, tramite un tam tam partito e fomentato all'interno dei social network, giovani e meno giovani, onorevoli e semplici cittadini, si sono ritrovati proprio sotto la sede dello storico giornale per manifestare solidarietà e vicinanza nei confronti della direttrice del giornale stessa. 

Dario Risuglia


                                                                                      
"Te lo immagini cosa diventano la nostra storia e questo giornale se il Secolo finisse nelle mani dei berluscones? Paginate regalate al fascismo di cartapesta di Lele Mora. Quello con la suoneria di Faccetta nera, che grida a Formigli 'Spero che i fascisti arrivino a prenderti a calci!', e poi imbarca le ragazzine da portare a Villa Certosa!"

Flavia Perina

lunedì 21 febbraio 2011

Dai mercenari del colonnello a...

Dai mercenari africani che difendono la poltrona del colonnello Muammar Gheddafi, il cui compenso secondo al Jazeera ammonterebbe a 30 mila dollari, ai mercenari nostrani, che difendono la poltrona del premier e si svendono per molto meno, forse anche meno dei 30 denari dell'Iscariota. Non un bacio, quindi mantenendo l'analogia biblica, ma un discorso, che fece commuovere tutti, persino il lettore Barbareschi, attore e trasformista, abile a camuffarsi da pilastro portante a mina vagante. Quello che non si tollera, è che si strumentalizzino per argomentare le proprie tesi riguardo ai cambi di rotta, quelle ideologie che tanto nobilmente avvolsero e coinvolsero l'Italia della vera politica, quella che fu. Fli è vicino alla sinistra, Fli è vicino alla destra, bisogna dire comunque che Fli non offre facili guadagni di posizione o cash, e si preferisce cedere al vizio piuttosto che al lavoro duro che attende coloro che sono rimasti, consci che qui, c'è la necessità di ristrutturare una Nazione. Fino all'ultimo minuto, il personaggio in questione ha scritto sul proprio blog che non avrebbe lasciato l'amato Gianfranco, ma adesso si ritrova ad essere ripudiato dalla moglie e dall'amante, e naturalmente, confluisce in quel contenitore naturale chiamato "gruppo misto". E' questa la feccia della politica italiana, coloro che aspettano che siano assegnate tutte le cariche all'interno del partito, e non avendo ricevuto nessun titolo da esibire magari davanti ad amici e parenti durante i pranzi dei festivi, decidono di lasciare tutto. Hai ricevuto il via libera per 2 fiction caro Luca, ti sei venduto caro, gettando ulteriore fango sulla politica nostrana, hai illuso e ti sei venduto. Giuda quantomeno, ebbe il buongusto di togliersi la vita, da te, ci si aspetta il ritiro dalla politica.


Dario Risuglia

domenica 20 febbraio 2011

Sulla via di Damasco...

Il titolo di questo articolo, ho avuto il piacere di riprenderlo da un'intervista dell'On. Fabio Granata rilasciata al Fatto Quotidiano, il quale dichiarava di ritenere sospette alcune delle "conversioni" di deputati a favore della coalizione del governo. E' appunto strano, mi vien da pensare, che si passi dall'azione per cercare di arginare il malaffare della maggioranza, all'azione con cui ci si ritrova miracolosamente a far parte di gruppi di responsabilità & co. Bisogna temere maggiormente il potere mediatico del premier, o bisogna stare attenti ai privilegi che quest'ultimo ha la possibilità di elargire, come fosse il capostipite di una famiglia numerosa che divide la torta ed ha l'autorità di scegliere la grandezza delle fette? Nulla di tutto ciò, semmai sono coloro che odiano i moralisti e calpestano da anni etica ed istituzioni che devono temere la reazione dei cittadini, ormai stanchi di essere derisi dal resto del genere umano. Il lettore critico, considererà strumentali in toto le accuse mosse da Panorama (del gruppo Mondadori non a caso), ad esempio, proprio nei confronti del vicepresidente dell'antimafia, che vive da anni sotto scorta, e che deve sentirsi infangato e magari guardato con sospetto dagli italiani. L'ascoltatore critico considererà strumentali le parole di quel Ferrara che prima attaccava il premier, e adesso non solo lo giustifica ma da giorni chiede che si censuri  Fini, mentre omette che il ministro della giustizia Alfano, partecipa agli incontri volti ad organizzare la controffensiva ai processi che vedranno imputato proprio il signor B. Stanchi quindi dei controsensi di un Paese che si appropinqua a festeggiare senza onore i 150 anni di unità, gridiamo a tutti che siamo pronti a voltare pagina. E' da Tangentopoli che attendiamo, è arrivato il momento di agire in prima persona per il bene di tutti. 


Dario Risuglia

sabato 19 febbraio 2011

Fratture e non fratture

E' di pochi giorni fa la notizia che il processo con rito immediato a Silvio Berlusconi avrà luogo il 6 Aprile dell'anno corrente davanti alla corte della quarta sezione penale del tribunale di Milano. E' invece fresca di giornata (pubblicata sul "Fatto quotidiano" ) quella per cui a poco arriverà il procedimento per minacce al corpo dello Stato; competente sarà il tribunale dei Ministri, riguardo all'uso delle intercettazioni tra il premier e il consigliere dell'Agcom Giancarlo Innocenzi che avevano come argomento centrale le presunte sorti della trasmissione della Rai "Annozero". Tutti potrebbero pensare ad una frattura all'interno del Pdl, tra chi, di buon senso vorrebbe che quel minimo di etica politica ed istituzionale rimasta fosse tratta in salvo con le dimissioni del signor B., e chi, fedelissimo, si sarebbe fatto processare al posto del Presidente del Consiglio; no, purtroppo da giorni ormai si assiste alla svendita della propria dignità politica ed umana nelle agorà televisive e non, tutti i pidiellini a difendere e pronti a sacrificare la propria faccia, piuttosto che ammettere che effettivamente potrebbe esserci qualcosa di strano sotto e che siamo diventati tutti (come popolo) la battuta facile dei talk show esteri. 
Per par condicio, bisogna parlare della frattura interna di Fli, che a mio avviso, va considerata positivamente, poichè ottimo filtro per selezionare coloro che vogliono mettersi in gioco, ma anche per prendere atto cinicamente, che coloro che rimarranno fedeli (non a Fini, perchè come specificato più volte non siamo un partito monarchico) a Fli costituiranno le solide basi di un nuovo movimento forte dei propri valori e forte delle percentuali che cresceranno sempre più. Avanti gli altri, giù le maschere, pochi ma buoni.


Dario Risuglia

giovedì 17 febbraio 2011

Ventata di libertà

Come se fosse stata trasportata dal caldo vento sahariano, la rivoluzione sta attraversando i Paesi del nord Africa, e possiamo quasi con certezza affermare che nessuno Stato è rimasto immune al  "virus" della libertà, che si sta diffondendo in modo repentino. Infatti, proprio stamane, nella Libia oppressa dal regime totalitario del noto Muammar Gheddafi, è stata proclamata la giornata della collera; si scende nelle strade a Bengasi, ma a Tripoli tuttavia si assiste a manifestazioni "pro colonnello".
Ma quale può essere il comune denominatore di questa inversione di tendenza? Come mai tutto ad un tratto gli oppositori dei regimi fanno sentire la propria voce? A parer mio, ciò che ha permesso l'inizio della rivoluzione, ciò che ha risvegliato le coscienze oppresse e che tutt'ora sta fomentando il clima già "caldo", è quella possibilità di confronto e di estrema libertà che offre il web. Le principali manifestazioni sono state organizzate sui social network, e proprio grazie all'acquisizione della consapevolezza di poter comparare gli stili di vita mondiali e di poter affermare che le nazioni oppresse non hanno nulla da invidiare agli stati democratici, in termini di uguaglianza giusnaturalistica, in questi giorni si combatte quello che ormai viene definito  "l'islamofascismo". I regimi e i nuovi imperatori che si sono ingrassati alle spalle dei cittadini comuni e che hanno seminato morte e timore, oggi possono affermare che i social network costituiscono la vera minaccia dell'oppressione dei popoli.


Dario Risuglia

sabato 12 febbraio 2011

Assemblea Costituente

Milano, 11,12 e 13 Febbraio, l'Assemblea Costituente sarà un passaggio fondamentale per la nuova forza politica, l'ufficializzazione della sua esistenza e punto di partenza per una politica migliore per il nostro Paese. Tutti gli interventi ed i lavori a riguardo, verranno pubblicati nell'apposita sezione di questo blog.
Grazie.

venerdì 4 febbraio 2011

Ieri è domani

Fli, sinonimo di alternative valide, di confronto costruttivo, ma anche di etica. Molti dei ragazzi di Generazione Futuro hanno in comune il precedente percorso e la crescita politica in quel partito giovanile che fu Azione Giovani, incubatrice di Alleanza Nazionale. Oggi uno dei dibattiti che più è reso vivo dalla passione di finiani e non, è quello di cercare di individuare i punti in comune tra la precedente esperienza politica, che si rifà necessariamente allo storico Msi e naturalmente al personaggio di Almirante, ed il futuro, che come è consuetudine appare incerto e lontano dalla tradizione. A mio avviso, il rapporto con il nostro passato politico è vivo ancora oggi, e rivive nelle iniziative di valorizzazione del ruolo della donna, nelle iniziative contro le mafie, ma soprattutto in generale rivive nei cuori dei giovani di Generazione Futuro, che molti valori hanno ereditato dal passato, ma necessariamente e con coraggio guardano al futuro. Il contesto storico ci costringe a canalizzare quei valori trasmessi dalle grandiose esperienze del tempo che fu, in un futuro che altrettanto grandioso dovrà essere. La nostra identità, che è forte e visibile, seppur ci troviamo tutti a condividere l'esperienza di una nuova idea di concepire la destra, è rappresentata dalla forza degli ideali, non dai simboli. La storia ci ha insegnato che i simboli purtroppo devono evolversi, a destra come a sinistra, gli ideali restano e costituiscono la spina dorsale del movimento. Molti sostengono che Almirante si sarebbe sentito tradito da Fini; l'unico sbaglio,  ci tengo a sottolinearne la buona fede però, fu quello di confluire nel Pdl, miraggio di una destra moderna, ma tutto sommato mero sinonimo di azienda privata, quello fu il vero tradimento. Adesso, consci e consapevoli dell'avventura che ci attende, non possiamo che fare onore alla nostra identità politico-culturale dimostrando di essere capaci di voltare pagina, guardando con ammirazione al passato, ma rimanendo sempre aperti all'innovazione ed alla crescita. I tempi sono cambiati, è ora di mettere a frutto la nostra esperienza spendendosi per Generazione Futuro.

Dario Risuglia

martedì 1 febbraio 2011

Giovani disillusi

E se domani fossimo chiamati a scegliere il nuovo Governo in un momento cosi delicato? E se domani dovessimo andare alle urne e scegliere il nuovo Presidente del Consiglio? Presi di sorpresa avremmo bisogno di analizzare candidati e programmi. E quei ragazzi che ormai odiano la politica perchè i modelli di oggi in gran parte rispecchiano la corruzione morale del nostro Paese cosa faranno? Faranno come Pilato o sceglieranno un candidato affidandosi "alla monetina"?  
Frequentando molti coetanei mi rendo conto che le loro argomentazioni riguardo allo squallore politico del nostro Paese hanno come unico fondamento la sfiducia nelle istituzioni, che spesso è fomentata dai mille controsensi giuridici d'Italia; ma non bisogna dimenticare che migliaia di uomini e di donne hanno sacrificato la loro vita per la democrazia, per avere anche in minima parte la possibilità di dire la loro riguardo alla classe politica dirigente della propria nazione. Prima che possa arrivare quel "domani" in cui saremo chiamati a scegliere per noi e per tutti gli italiani sarebbe saggia cosa documentarsi ed avere una panoramica abbastanza ampia da permettere una valutazione estremamente soggettiva e convinta riguardo alla preferenza. Non bisogna banalizzare la grande e sudata possibilità di scegliere chi andrà a governare, non è giusto limitarsi, come d'altronde fanno i disfattisti, a criticare l'operato dei politici solo perchè in televisione abbiamo sentito di sfuggita che quel politico ha fatto male o quel politico ha agito in modo giusto; non possiamo affidarci oggi, in questo contesto storico, nelle mani di un solo mezzo di informazione, bisogna fare un lavoro di comparazione, per poi arrivare all'unica reale verità: noi siamo i veri padroni di noi stessi, noi scegliamo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, la politica, è nata per questo, non dimentichiamolo. Non è giusto criticare gli italiani che votano questo o quello standosene comodamente seduti in poltrona. I tempi non lo permettono, adesso tocca a noi.


Dario Risuglia

venerdì 28 gennaio 2011

Polititrash

Dossieraggio, scandali, macchina del fango, Montecarlo, Ruby. Basterebbe aggiungere queste "etichette" per poter assicurare ad ogni post di questo blog una percentuale inimmaginabile di lettori. Non è certamente il nostro obiettivo, soprattutto non è politica. Come d'altronde non è politica quella che in questo momento storico si sviluppa e ci viene proposta in Parlamento e nei talk show che dovrebbero, almeno sulla carta, ispirarsi ad essa. In un certo senso mi sento indignato a questo continuo stupro verbale-propagandistico che quotidianamente ferisce a morte i principi dell'etica del nostro Paese.  Voglio ricordare che solo la magistratura può mettere la parola fine a questa tempesta che sta coinvolgendo tutti. Mi sento umiliato quando nelle televisioni di tutto il mondo, incessantemente viene proposta la domanda "come mai gli italiani non fanno nulla davanti a tutto questo?". Analizzando a fondo commenti e recensioni nei più importanti social della rete (ricordiamo che ormai la politica non può più fare a meno di confronti online), mi accorgo che molti parlano solamente della casa di Montecarlo, che molti hanno ormai aggiunto come termine fisso al loro dizionario le parole prostituzione, bunga bunga, e cosi via. Discutere di questo e non di vicende che possano giovare alla situazione economica del nostro contesto sociale è come non voler proiettarsi verso una realtà futura che inevitabilmente non si proporrà come un'età d'oro, ma come un'età in cui, riprendendo le parole di G. Fini estrapolate dal discorso tenuto a Messina,  il posto fisso sarà l'eccezione.



Provo rancore a vivere in un Paese in cui gli scandali sessuali fanno più notizia delle vicende degli operai della Fiat, come se fossimo tutti giornalisti a caccia di gossip, quando invece, gli operai nel nostro Paese costituiscono una percentuale altissima. Vorrei chiedere al Ministro degli Esteri di discutere dell'estradizione di Battisti, in memoria delle vittime e per i familiari delle medesime, piuttosto che sentirlo parlare di gossip. Stiamo abituando i ragazzini a sguazzare nel trash, mediatico e non.



Dario Risuglia

giovedì 27 gennaio 2011

27 Gennaio

Il 27 Gennaio ricorre il giorno della memoria. Data scelta tra le tante possibili perchè fu proprio quel 27 Gennaio del 1945 che le truppe sovietiche entrarono in quel mondo surreale, inconcepibile e tanto lontano dai principi di umanità comuni condivisi dai nostri simili, fu proprio in quel giorno che il campo di Auschwitz venne liberato. 

Andando oltre le ideologie e le impressioni, guardando a ciò che avvenne durante il secondo conflitto mondiale in modo oggettivo, senza dubbio c'è bisogno ancora oggi, a distanza di  66 anni, di condannare quel terribile abominio. L'evoluzione tanto millantata in quel periodo storico, pubblicizzata da storici e teorici dell'epoca, si rivelò poi un abuso di sicurezze ideologiche che portò ondate di sgomento e terrore in tutto il continente europeo. Ricordare per non dimenticare quindi, che quello sfoggio di evoluzione sfociato in tragedia possa rimanere un monito saldo per tutti, per sempre. Attenzione però, non bisogna isolare l'accaduto costruendo metaforicamente delle barriere di indignazione che abbracciano solo quel periodo, in quanto anche oggi, nell'era dei social network, le discriminazioni razziali e religiose e quei campi di concentramento, sono presenti e ci perseguitano. Ad oggi quei crimini che condanniamo a distanza di 66 anni vivono in mezzo a noi, riviviamo l'incubo del monopolio dell'informazione ascoltando le "grida ironiche" di Yoani Sanchez, riviviamo quel periodo quando in fin dei conti le stellette ebraiche di stoffa sono state sostituite da etichette invisibili e che giornalmente vengono affisse ai soggetti che consideriamo diversi nelle scuole, nei luoghi di ritrovo e in tutti gli altri spazi di aggregazione. Le grida dei bambini di Aushwitz riecheggiano quando il razzismo si ripropone nelle nostre strade camuffato da perbenismo. 
Non dimenticare vuol dire contribuire a che non si ripeta più nessun tipo di discriminazione o limitazione di libertà di qualsiasi portata esse siano. I valori importati dal giusnaturalismo sono indispensabili e fondamentali per le società che si autodefiniscono evolute e civili oggi.

Dario Risuglia

domenica 23 gennaio 2011

Ultimo prezioso luogo di ritrovo.

Un’argomento molto importante su cui oggi bisogna meditare quando si pensa a Lentini e Carlentini è l'abitudine caduta in disuso da tempo di frequentare i più importanti siti di ritrovo dei due Paesi. Pensare ai ragazzi che frequentano luoghi come la piazza o la villa di Lentini è come pensare a delle leggende metropolitane, è come ascoltare i racconti dei nostri genitori e nonni che giornalmente popolavano queste aree ormai incredibilmente abbandonate per vari motivi; uno di questi fattori che ha contribuito a svuotare i punti di ritrovo più celebri è stato l'avvento del web, perché se prima un ragazzo non avendo nulla da fare magari usciva con gli amici e frequentava i luoghi in questione, molti oggi vengono condizionati dalle nuove tecnologie, e letteralmente ci si ritrova incollati al pc o magari alla playstation, seppur ribadisco che questa è solo una delle tante cause .Potremmo parlare anche del cinema,  che in altri paesi e città viene utilizzato come indispensabile punto di ritrovo culturale. Comunque l’unico sito che sembra ancora resistere resta ancora piazza Diaz di Carlentini, che da un paio di anni a questa parte riesce con la sua semplicità a coinvolgere centinaia di giovani a passare il loro sabato sera in compagnia di amici e conoscenti;  questa piazza che ‘’sembra’’ ancora resistere ma che è spesso centro di atti di vandalismo che ne compromettono il primato di ‘’posto più frequentato’’. Nella speranza che questo problema venga risolto.


Gianluca Marino

venerdì 21 gennaio 2011

Due facce della stessa Penisola.

Visto che il caso che in questi giorni sta spopolando sulle reti private e pubbliche, sul web, nei nostri bar ed in generale nei luoghi di aggregazione degli italiani sta sfiancando i pochi ancora interessati alla politica ed all'attualità reale e non al gossip e visto il fatto che se ne può parlare ma sarà solo la magistratura a dire l'ultima parola sulla vicenda, scelgo oggi, anche in linea con il pensiero di Futuro e libertà che si ripromette di fornire alternative e non di tirare in ballo  vicende giudiziarie trasformandole in programma politico per poter cambiare l'Italia, di non parlare del caso "Ruby". 

Mi preme invece concentrare l'attenzione su un argomento totalmente differente. Il 19 Gennaio il Dott. Paolo Borsellino avrebbe compiuto 71 anni, e mi sento orgoglioso di essere italiano quando cliccando sul noto pulsante "Mi piace" di Facebook sulla pagina dedicata al magistrato, moltissima gente ha scritto frasi di auguri facendo rivivere il suo spirito. C'è un'Italia diversa senza dubbio, non solo quella che con spavalderia fa pubblicità al suo operato contro le associazioni criminali e poi si ritrova al suo interno gente condannata proprio per associazione di stampo mafioso, ma anche quella che nell'ombra contribuisce alla denuncia dei soprusi e che si impegna perchè si riesca a dissociare l'immagine del nostro Paese all'immagine delle associazioni criminali. I piccoli commercianti che denunciano, i ragazzi che tramite le associazioni gestiscono i beni confiscati, sono loro i veri eroi che nell'ombra e senza porsi come primario il fine propagandistico si dedicano al miglioramento del contesto sociale della nostra Penisola.


Domani verrà consegnata la laurea honoris causa in legge a Roberto Saviano. Notizia che ho appreso naturalmente grazie al web e non grazie ai nostri telegiornali, che preferiscono "Passare" servizi su vicende che ritengo siano meno interessanti rispetto alla solidarietà che l'Università di Genova dimostra al giovane, che mi auguro continui a lavorare. Il giovane scrittore infatti, molto fu criticato per aver portato a termine un'opera che come disse appena lo scorso aprile il Premier pubblicizzava l'immagine negativa dell'Italia agli occhi del mondo. Saviano è stato anche criticato perchè con il suo libro ha lucrato, si diceva, sfruttando le disgrazie degli uomini e delle donne che vivono nel contesto sociale descritto proprio dal suo libro. Comunque resta il fatto che secondo me avrebbe preferito il più assoluto anonimato piuttosto che una notorietà che gli ha comportato una libertà limitata per le minacce ricevute dagli esponenti della camorra e per la scorta; ha solo 32 anni insomma.

Concludo dicendo che c'è un'Italia migliore, e spesso vive nell'ombra, spesso non viene ascoltata, spesso viene ridicolizzata, ma c'è. E comunque, criticare Saviano per il suo libro e non criticare fiction come "Il capo dei capi" che esaltano personaggi negativi che hanno distrutto la nostra terra, e che spesso vengono considerati modelli a cui ispirarsi dai più influenzabili è una vergogna. Non qualunquismo, purtroppo realismo.

Dario Risuglia

domenica 16 gennaio 2011

Ecco a voi...Generazione Futuro

Si da il via alla organizzazione dei circoli di Generazione Futuro, questo è il nuovo nome delle sezioni giovanili di Generazione Italia, circoli che sosterranno insieme a Futuro e Libertà per l'Italia il progetto di rinascita sociale e politica del Paese. E' doveroso sottolineare l'importanza della costituzione del suddetto movimento giovanile, che coerentemente al progetto di Fli non disporrà solo di uno spazio limitato riguardo alla politica nazionale e locale, ma sarà proprio l'aggregazione e l'attività dei giovani uno dei fattori promotori di questa nuova ed alternativa forza politica. I giovani lavoreranno insieme riuniti sotto un'unica bandiera per assicurare un futuro che offra garanzie di lavoro e stabilità a loro stessi. Uno dei membri facenti parte del Comitato Nazionale promotore del neomovimento giovanile  è Roy Ferreri, già dirigente di Generazione Giovani di Augusta, come si apprende dal comunicato stampa promosso dallo stesso e dal consigliere comunale di Fli Giuseppe Di Mare
La nomina è stata ufficializzata dal coordinatore nazionale di Generazione Giovani Gianmario Mariniello.


Dario Risuglia   

sabato 15 gennaio 2011

Fini a Messina

Gianfranco Fini ha stamane tenuto un importante discorso presso il teatro "Vittorio Emanuele" di Messina. Descrivere il fermento degli entusiasmi dei presenti per iscritto diventa arduo compito, soprattutto per far comprendere in che clima e con quali propositi ci si stia avvicinando alla convention di Milano. I partecipanti hanno cosi potuto ascoltare con la dovuta attenzione e valutare quelle che sono le idee alternative di Gianfranco Fini riguardo al lavoro, argomento appunto su cui è stata incentrata la discussione come da programma. A precedere la terza carica dello Stato, nell'introduzione ai temi della giornata, le testimonianze di studenti neolaureati e giovani imprenditori ed il punto sugli sviluppi circa la formazione della nuova forza politica di Carmelo Briguglio. Il discorso di G. Fini coerentemente agli ideali alternativi di Fli, non ha abbracciato i "Soliti" commenti nei confronti delle ultime indagini riguardanti il Presidente del Consiglio, anzi, il Presidente della Camera ha dettato quella che sarà la linea politica del Partito, spiegato i perchè della vicinanza a forze moderate come Api ed Udc a livello nazionale e affrontando il tema centrale della conferenza, ha elencato tutte quelle risorse alternative che potranno far ripartire economicamente e culturalmente un sud che, agli occhi di tutta Italia, è ormai considerato come fosse terra di bisognosi e patria degli abituali vittimismi legati alla questione meridionale. Lasciando perdere quindi titoli come "Fini: «Il ponte di Messina? Non basta»  E fuori del teatro protestano gli studenti"  che non rendono abbastanza la forza del messaggio di Fini, o ancor peggio gettano fango su uno dei pochi personaggi che può dirsi ancora soggetto partecipante sano della politica del Paese, continuamente devastata dagli scandali e dalle inchieste, lasciando perdere metafore riguardo al ponte che servono più che altro a valorizzare l'idea di infrastruttura, settore abbastanza trascurato nella regione siciliana, accogliamo i propositi espressi da un uomo che continuamente viene attaccato dalla stampa, che lo definisce un traditore (traditore del "Traditore degli elettori" sarebbe la definizione giusta), come stimoli propulsivi per una voglia di fare che potrà certamente far fruttare una ventata di innovazione e di proposte alternative, in una terra che, come ha ricordato il Pres. della Camera, potrebbe stabilizzare la propria economia facendo solamente leva sul settore "Turismo".

Tra gli altri ospiti ricordiamo l'On Fabio Granata, l'On. Italo Bocchino, l'On. Carmelo Briguglio ed altri esponenti regionali e provinciali della nuova forza politica che ha ormai preso piede in tutta Italia. Un forte segnale a tutti coloro che hanno ad oggi la convinzione che in una "Terza Repubblica" potranno ancora far da protagonisti personaggi squallidi ed opportunisti a discapito dei cittadini. Il segnale è forte e si sente.

Dario Risuglia

venerdì 14 gennaio 2011

La Nazione trasformista

Noi italiani dobbiamo ritenerci uno dei popoli più fortunati al mondo. Abbiamo la grande "Fortuna" di vivere in un Paese che quotidianamente e per più volte al giorno si trasforma (o meglio viene trasformato) da Paese occidentale assolutamente democratico, a regime imperialista. Il trasformismo applicato permette di poter svariare dialetticamente non senza ripercussioni in ambito sociale ma soprattutto politico. Ad esempio può capitare, facendo zapping, di ascoltare le parole di Nicola Porro e convincersi di accettare senza rimorsi la riforma di Marchionne, poichè in fin dei conti tutta l'Europa da anni ha applicato regolamenti simili riguardo a questo settore. 
Poi, ci ritroviamo stipendi e numeri in ambito parlamentare che sono inimmaginabili in altri contesti europei, situazioni giuridiche ambigue, ma soprattutto conflitti di interesse che ci hanno spesso reso ridicoli agli occhi dei nostri concittadini d'Europa, per rimanere in tema.
Sarebbe anche arrivato il momento di prendere coscienza. Purtroppo è anche arrivato il momento di avere tutti una maggiore consapevolezza riguardo a ciò che accade quotidianamente a livello politico, economico e sociale. Uscire dallo stato di atarassia e riprendersi la politica sarebbe già tanto.